Condorcet - Per i diritti civili e politici delle donne


Immagine Condorcet
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Condorcet, nella sua visione avanzata dell'illuminismo, identifica come essenziali al progresso delle capacità intellettuali e morali, nonché alla felicità universale, il superamento dei pregiudizi che instaurano un'iniqua disparità di diritti tra i sessi, ritenendo questa diseguaglianza dannosa persino per il sesso che sembra favorirne. Nelle sue opere, egli critica i pregiudizi consolidati, le pratiche oppressive socialmente accettate e l'autoritarismo delle leggi, sottolineando l'importanza dell'uguaglianza di diritti civili e politici come fondamento indispensabile per un rinnovamento democratico. Condorcet si dedica in particolare a due questioni: l'estensione del diritto di voto alle donne e lo sviluppo di un sistema di istruzione pubblica equo che faciliti la loro completa partecipazione nella società, come esplicitato nelle sue "Cinque memorie sull'istruzione pubblica" del 1791. Un articolo significativo in questo contesto è quello pubblicato nel "Giornale della società del 1789" nel luglio del 1790, intitolato "Sull'ammissione delle donne al diritto di cittadinanza", dove Condorcet smonta con argomentazioni stringenti le pretese giustificazioni dell'esclusione femminile, che descrive come mere sofistiche.


Lettura


L'abitudine può familiarizzare gli uomini con la violazione dei loro diritti naturali, al punto che, tra quelli che li hanno perduti, nessuno si sogna di reclamarli, né crede di aver provato un'ingiustizia. Sono proprio alcune di queste violazioni che sono sfuggite ai filosofi e ai legislatori, mentre si occupano col massimo zelo di istituire i diritti universali degli individui della specie umana, per farne il fondamento unico delle istituzioni politiche.

Per esempio, tutti non hanno violato il principio dell'uguaglianza dei diritti, privando tranquillamente la metà del genere umano di quello di concorrere alla formazione delle leggi, escludendo le donne dal diritto di cittadinanza? Esiste una più forte prova del potere dell'abitudine, anche sugli uomini illuminati, di quella di veder invocare il principio dell'uguaglianza dei diritti a favore di tre o quattrocento uomini privati di esso da un pregiudizio assurdo, e di dimenticarsene riguardo a dodici milioni di donne?

Perché questa esclusione non fosse un atto di tirannia, bisognerebbe o provare che i diritti naturali delle donne non sono assolutamente gli stessi di quelli degli uomini, o mostrare che esse non sono capaci di esercitarli.

Ora, i diritti degli uomini derivano unicamente dal fatto che essi sono esseri sensibili, suscettibili di acquisire idee morali e di ragionare su queste idee. Così le donne, dal momento che hanno queste stesse qualità, hanno necessariamente uguali diritti. O nessun individuo della specie umana ha dei diritti veri, o tutti hanno gli stessi; e colui che vota contro il diritto di un altro, quale che sia la sua religione, il suo colore o il suo sesso, ha da quel momento in poi rinunciato ai propri.

Sarebbe difficile provare che le donne sono incapaci di esercitare i diritti di cittadinanza. Perché esseri esposti a gravidanze e a indisposizioni passeggere, non potrebbero esercitare dei diritti di cui nessuno si è mai immaginato di privare quelli che hanno la gotta ogni inverno e che si raffreddano facilmente?

Ammettendo negli uomini una superiorità di spirito che non sia la conseguenza necessaria della differenza d'educazione (il che non è affatto provato, e dovrebbe esserlo per poter, senza ingiustizia, privare le donne di un diritto naturale), questa superiorità non può consistere che in due punti. Si dice che nessuna donna ha fatto scoperte importanti nelle scienze, ha dato prove di genio nelle arti, nelle lettere ecc.; ma, senza dubbio, non si pretenderà affatto di accordare il diritto di cittadinanza ai soli uomini di genio.

Si aggiunge che nessuna donna ha la stessa estensione di conoscenze, la stessa forza di ragionamento di alcuni uomini; ma cosa ne deriva, se non che, eccettuato un gruppo poco numeroso di uomini molto illuminati, c'è una totale uguaglianza tra le donne e il resto degli uomini; che, a parte questo piccolo gruppo, l'inferiorità e la superiorità si dividono equamente tra i due sessi. Ora, poiché sarebbe completamente assurdo limitare a questa classe superiore il diritto di cittadinanza e la capacità di essere incaricati di funzioni pubbliche, perché se ne dovrebbero escludere le donne, invece che gli uomini che sono inferiori a un gran numero di donne?

Infine, qualcuno dirà che c'è nell'animo e nel cuore delle donne qualche qualità che impone di escluderle dal godimento dei loro diritti naturali. Interroghiamo in primo luogo i fatti. Elisabetta d'Inghilterra, Maria Teresa, le due Caterina di Russia, hanno provato che non era né la forza d'animo né il coraggio dello spirito che mancavano alle donne.

Elisabetta aveva tutte le debolezze delle donne; ma esse hanno danneggiato il suo regno più di quanto abbiano fatto le debolezze degli uomini per quello di suo padre e del suo successore? Gli amanti di qualche imperatrice hanno esercitato un'influenza più pericolosa di quella delle amanti di Luigi XIV, di Luigi XV, o anche di Enrico IV? [...]

Le donne sono superiori agli uomini nelle virtù dolci e domestiche; esse sanno, quanto gli uomini, amare la libertà, quantunque esse non ne condividano tutti i vantaggi; e, nelle repubbliche, spesso le si è viste sacrificarsi per lei: esse hanno dimostrato le virtù del cittadino tutte le volte che il caso o i disordini civili le hanno condotte su una scena da cui l'orgoglio e la tirannia degli uomini le hanno eliminate presso tutti i popoli.

Si è detto che le donne, anche nel caso in cui possiedano molto spirito, sagacità e una facoltà di ragionare portata allo stesso grado di quella di sottili dialettici, non sarebbero mai guidate da ciò che chiamiamo ragione. Questa osservazione è falsa: esse non sono guidate, è vero, dalla ragione degli uomini, ma lo sono dalla loro. [...]

Si è detto che le donne, per quanto migliori degli uomini, più dolci, più sensibili, meno soggette ai vizi che provengono dall'egoismo e dalla durezza di cuore, non avrebbero propriamente il sentimento della giustizia, che esse obbedirebbero più al sentimento che alla coscienza. Questa osservazione è più vera, ma non prova niente: non è la natura, è l'educazione, è l'esistenza sociale che causa questa differenza. Né l'una né l'altra hanno abituato le donne all'idea di ciò che è giusto, ma all'idea di ciò che è moralmente onesto.
Tenute lontane dagli affari, da tutto ciò che si decide in base alla giustizia rigorosa, in base a leggi positive, le cose di cui esse si occupano sono esattamente quelle che si regolano in base all'onestà naturale e al sentimento.

È dunque ingiusto addurre, per continuare a rifiutare il godimento dei loro diritti naturali, dei motivi che non hanno altra sussistenza se non il fatto che esse non godono di tali diritti.

Se si ammettessero contro le donne ragioni simili, bisognerebbe privare del diritto di cittadinanza la parte del popolo che, in quanto dedita a lavori pesanti e continui, non può acquisire i lumi ed esercitare la ragione, e infine a poco a poco non si permetterebbe di essere cittadini se non a chi ha seguito un corso di diritto pubblico. Se si ammettono tali principi, bisogna, per conseguenza necessaria, rinunciare ad ogni costituzione libera.


Guida alla lettura


1) Come spiega Condorcet il fatto che pochi si accorgono dell'ingiustizia insita nella negazione dei diritti politici alle donne?
Condorcet spiega il fatto che pochi si accorgono dell'ingiustizia insita nella negazione dei diritti politici alle donne attribuendolo al potere dell'abitudine. Secondo lui, l'abitudine può far sì che le persone si abituino tanto alla violazione dei loro diritti naturali da non rendersi conto di averli persi o di essere soggetti a un'ingiustizia. Molti, anche tra i filosofi e i legislatori che si dedicano con zelo a stabilire i diritti universali degli individui, ignorano queste violazioni, continuando a escludere le donne dai diritti di cittadinanza, nonostante la loro retorica sull'uguaglianza dei diritti. Questa persistente esclusione è vista da Condorcet come una prova del potere dell'abitudine, che riesce ad influenzare anche le menti più illuminate, portandole a ignorare la questione dell'uguaglianza di genere.

2) Elenca gli argomenti addotti per sostenere l'inferiorità intellettuale delle donne.
Nel testo che hai fornito, Condorcet affronta e contesta alcuni argomenti comunemente utilizzati per sostenere l'inferiorità intellettuale delle donne rispetto agli uomini. Ecco un elenco di questi argomenti:

Mancanza di contributi significativi: Si sostiene che nessuna donna ha fatto scoperte importanti nelle scienze o dato prove di genio nelle arti e nelle lettere.
Differenze nelle capacità cognitive: Si afferma che nessuna donna possiede la stessa estensione di conoscenze o la stessa forza di ragionamento di alcuni uomini.
Influenza di gravidanze e indisposizioni: Si mette in dubbio la capacità delle donne di esercitare diritti di cittadinanza a causa delle gravidanze e di altre indisposizioni passeggere, tracciando un paragone con gli uomini affetti da malattie come la gotta.
Caratteristiche emotive e morali: Si dice che le donne, anche se possiedono spirito, saggezza e capacità dialettica, non sarebbero guidate dalla "ragione" nel senso maschile del termine ma da una ragione propria, spesso più influenzata dai sentimenti.
Mancanza del sentimento della giustizia: Si sostiene che le donne, pur essendo migliori degli uomini in termini di dolcezza e sensibilità, non avrebbero propriamente il sentimento della giustizia, essendo più guidate dal sentimento che dalla coscienza.

Condorcet contraddice questi argomenti, sostenendo che essi sono basati su pregiudizi infondati e non su differenze reali di capacità o merito. Egli sottolinea che l'esclusione delle donne dai diritti di cittadinanza è ingiusta e non basata su prove concrete delle loro presunte incapacità.

3) Elenca gli argomenti addotti per sostenere che i loro giudizi sono inaffidabili.
Gli argomenti addotti nel testo per sostenere che i giudizi delle donne possono essere considerati inaffidabili si basano principalmente su percezioni culturali e educative, e non su una fondamentale differenza di capacità o diritti. Ecco gli argomenti principali:

Influenza delle Condizioni Sociali e Educazione: Viene sostenuto che le donne sono più guidate dal sentimento che dalla coscienza ma questo viene attribuito non a una loro naturale incapacità, bensì all'educazione ricevuta e alle condizioni sociali. Le donne sono state tenute lontane dagli affari e da situazioni in cui si decide sulla base della giustizia rigorosa, abituandole piuttosto a regolare il loro comportamento secondo l'onestà naturale e il sentimento.
Prevalenza del Sentimento rispetto alla Giustizia: Si afferma che le donne possono non avere un vero senso della giustizia, obbedendo più al sentimento. Questo punto, però, viene immediatamente messo in discussione nel testo, indicando che questa differenza di comportamento è il risultato dell'educazione e delle opportunità sociali, non di una differenza intrinseca o naturale.
Stereotipi di Genere e Ruoli Sociali: Il testo fa riferimento a stereotipi di genere che vedono le donne come meno capaci di fare uso della ragione e più inclini a farsi guidare dai sentimenti. Ancora una volta, però, queste affermazioni sono contestate evidenziando che tali percezioni sono il risultato di un'esclusione sistematica dalle opportunità di educazione e partecipazione alla vita pubblica.

In sintesi, gli argomenti presentati nel testo per dubitare dell'affidabilità del giudizio delle donne sono critici nei confronti delle strutture sociali e educative che hanno limitato le opportunità femminili, piuttosto che dimostrare una differenza intrinseca tra uomini e donne in termini di capacità di giudizio o esercizio dei diritti civili.

4) Perché Condorcet paragona gravidanze e dolori periodici delle donne alla gotta e ai raffreddori stagionali? Qual è l'effetto del paragone?
Condorcet paragona le gravidanze e i dolori periodici delle donne alla gotta e ai raffreddori stagionali degli uomini per sottolineare l'assurdità dell'argomento secondo il quale le donne dovrebbero essere escluse dai diritti di cittadinanza a causa delle loro condizioni fisiche. Il suo intento è dimostrare che le condizioni fisiche temporanee o periodiche, sia maschili sia femminili, non influenzano la capacità di esercitare diritti civili.

L'effetto di questo paragone è di evidenziare una doppia morale nella società che priva le donne di diritti sulla base di condizioni biologiche, mentre condizioni fisiche analoghe negli uomini non sono considerate impedimenti per l'esercizio degli stessi diritti. Condorcet usa questo confronto per argomentare a favore dell'uguaglianza dei diritti, dimostrando che le ragioni addotte per escludere le donne dalla cittadinanza sono infondate e discriminatorie.

5) Nota il doppio uso che Condorcet fa dell'esempio delle regine, in relazione alla forza e alla debolezza. Esplicita le conclusioni che se ne possono trarre.
Nel testo di Condorcet, l'esempio delle regine viene utilizzato in due modi distinti, riflettendo sia sulla forza sia sulla debolezza per sostenere l'argomento dell'uguaglianza di diritti tra uomini e donne.

Forza e competenza delle regine: Condorcet cita le figure di Elisabetta d'Inghilterra, Maria Teresa e le due Caterina di Russia per dimostrare che le donne non mancano di forza d'animo o di coraggio spirituale, qualità necessarie per esercitare efficacemente ruoli di leadership e di potere. L'inclusione di queste regine serve a confutare l'idea che le donne siano intrinsecamente incapaci di gestire incarichi di grande responsabilità, mostrando che possono esercitare il potere con competenza e determinazione, al pari degli uomini.
Debolezze umane e non di genere: Condorcet usa anche l'esempio delle regine per evidenziare che le presunte debolezze attribuite alle donne non sono esclusive del sesso femminile. Paragonando le debolezze di Elisabetta d'Inghilterra a quelle degli uomini (il suo padre e il suo successore), Condorcet sottolinea che tali debolezze sono umane e non dovrebbero essere utilizzate per giustificare l'esclusione delle donne da diritti o capacità. Questo serve a ribadire che gli uomini non sono superiori per natura e che le debolezze personali non dovrebbero influenzare il giudizio sui diritti civili e politici.

Conclusione tratta dall'uso di questi esempi:

Condorcet utilizza l'esempio delle regine per dimostrare che non esiste una base razionale o giustificata per escludere le donne dai diritti di cittadinanza o da ruoli di potere nella società. L'esistenza di donne capaci di regnare con efficacia e competenza evidenzia l'arbitrarietà e l'ingiustizia dell'esclusione basata sul sesso. Inoltre, mette in luce che le debolezze umane sono comuni a entrambi i sessi e non dovrebbero essere utilizzate per negare diritti o capacità. Questo rafforza il suo argomento a favore dell'uguaglianza di diritti, sfidando i pregiudizi e le discriminazioni basate su convinzioni infondate e tradizionali.

6) Spiega le due mosse (una storica e una politica) con cui Condorcet neutralizza l'effetto dell'esempio dei geni (come prova di inferiorità) senza negarlo.
Condorcet, nel suo discorso sull'ammissione delle donne al diritto di cittadinanza, utilizza due strategie specifiche per controbattere l'argomentazione che le donne siano inferiori agli uomini a causa della mancanza di geni femminili di spicco nella storia. Queste strategie si possono classificare come storica e politica.

Mossa storica: Condorcet affronta direttamente l'argomento dell'assenza di donne che abbiano fatto scoperte significative nelle scienze o abbiano dimostrato un genio particolare nelle arti e nelle lettere. Egli riconosce che queste affermazioni, seppur potrebbero essere vere, non dovrebbero influenzare il diritto di voto e di partecipazione politica. Sostiene che, anche ammettendo un’ipotetica superiorità maschile (che comunque non è provata e sarebbe dovuta essere dimostrata per giustificare un’esclusione), questa non sarebbe rilevante ai fini dei diritti di cittadinanza. La logica è chiara: se solo gli uomini di genio dovessero votare, la maggior parte degli uomini sarebbe esclusa tanto quanto le donne. Quindi, la presenza o assenza di geni storici di sesso femminile non è un criterio valido per determinare chi dovrebbe avere diritti politici.
Mossa politica: Condorcet argomenta che, se il criterio per il diritto di voto fosse basato sulla presenza di geni, solo una minima parte della popolazione (uomini o donne) avrebbe accesso a tali diritti. Questo porterà a un sistema elitario e ingiusto che esclude la stragrande maggioranza delle persone, indipendentemente dal sesso. La sua posizione è che la cittadinanza e i diritti politici dovrebbero essere basati su principi di uguaglianza universale e non su capacità eccezionali o contributi straordinari. Questa visione è strettamente legata al principio illuminista dell'uguaglianza fondamentale di tutti gli esseri umani.

In conclusione, Condorcet usa queste due mosse per sostenere che il diritto di partecipazione politica non dovrebbe essere condizionato da eccezionalità individuale, né può essere giustificato attraverso criteri arbitrari basati su distinzioni di genere. Questo rinforza il suo argomento centrale per l'uguaglianza dei diritti tra uomini e donne.

7) Richiama le tre caratteristiche genericamente umane, indicate poco sopra come motivazioni sufficienti alla rivendicazione dei diritti.
Nel testo di Condorcet, le tre caratteristiche genericamente umane indicate come motivazioni sufficienti alla rivendicazione dei diritti sono:

Essere esseri sensibili: Condorcet sottolinea che i diritti umani derivano dalla capacità degli esseri di percepire sensazioni e di essere influenzati emotivamente da esse.
Capacità di acquisire idee morali: Gli esseri umani possono comprendere concetti morali, il che implica una comprensione di cosa sia giusto e cosa sbagliato.
Abilità di ragionare su queste idee: Oltre a percepire e comprendere le idee morali, gli esseri umani possono ragionare su di esse, valutandole criticamente e formulando giudizi basati su tale ragionamento.

Condorcet utilizza queste caratteristiche per argomentare che, poiché le donne possiedono queste qualità nella stessa misura degli uomini, devono necessariamente godere degli stessi diritti naturali.


Guida alla Comprensione


1) Ricostruisci la requisitoria di Condorcet contro i detrattori delle capacità politiche femminili. Quali ti sembrano i punti salienti e perché?
Condorcet, nelle sue argomentazioni tratte dal testo "Sull’ammissione delle donne al diritto di cittadinanza" del 1790, presenta una critica incisiva contro i pregiudizi che escludono le donne dai diritti politici e civili, sostenendo con forza la loro capacità e diritto di partecipare alla vita politica. Ecco i punti salienti della sua requisitoria contro i detrattori delle capacità politiche femminili:

Uguaglianza di diritti basata sulla natura umana: Condorcet afferma che tutti gli esseri umani, essendo dotati di sensibilità e capacità di ragionare, possiedono gli stessi diritti naturali. Sostiene che non esiste alcuna base razionale per negare alle donne i diritti che sono attribuiti agli uomini, dal momento che entrambi condividono le stesse qualità essenziali che giustificano tali diritti.
Critica all'argomentazione sulla capacità: Condorcet sfida l'idea che le donne siano intrinsecamente meno capaci degli uomini di partecipare alla vita politica. Egli sottolinea come non esista alcuna prova concreta che le donne siano meno capaci e che, anche se fossero meno rappresentate in ambiti come le scienze o le arti, ciò non dovrebbe influire sul loro diritto di cittadinanza, che non è riservato solo a coloro che hanno dimostrato un genio particolare.
Contrasto tra educazione e natura: Il pensatore illumina come le differenze percepite tra uomini e donne siano spesso il risultato di differenze educative e non di capacità innate. Sostiene che escludere le donne sulla base di queste differenze perpetuate artificialmente è ingiusto e contrario ai principi di uguaglianza.
Esempi storici di leadership femminile: Condorcet utilizza esempi di donne che hanno governato con successo, come Elisabetta d’Inghilterra e Caterina di Russia, per dimostrare che le donne sono perfettamente capaci di esercitare la forza d'animo e il coraggio, smentendo l'idea che manchino delle qualità necessarie per la leadership politica.
L'importanza dell'educazione e del contesto sociale: Egli argomenta che le presunte mancanze delle donne in termini di spirito di giustizia o di capacità di esercitare la ragione sono il risultato di un ambiente educativo e sociale limitante, non di una deficienza innata. Insiste sul fatto che cambiando l'ambiente educativo e permettendo alle donne di esercitare pienamente i loro diritti, si potrebbero eliminare queste disparità percepite.

In conclusione, Condorcet fa appello a un principio di uguaglianza universale, sottolineando l'arbitrarietà e l'ingiustizia dell'esclusione delle donne dai diritti di cittadinanza. I suoi argomenti sono significativi perché non solo sfidano le convenzioni del suo tempo ma lo fanno usando la logica e il principio dell'uguaglianza, nucleo fondamentale dell'Illuminismo, dimostrando un profondo impegno verso un rinnovamento democratico che include entrambi i sessi.

2) L'unica obiezione parzialmente accettata da Condorcet è che le donne tendono a giudicare in base a un criterio morale di comportamento (onestà) invece che secondo regole rigide di giustizia. Spiega in che modo egli ritorce l'accusa su chi le ha private di esistenza sociale ed esprimi il tuo parere in proposito.
Condorcet, nel testo, riconosce parzialmente l'obiezione secondo cui le donne tendono a giudicare più in base al sentimento e all'onestà morale piuttosto che secondo le regole rigide della giustizia. Tuttavia, egli non accetta questa osservazione come una giustificazione valida per negare alle donne i diritti di cittadinanza. Piuttosto, ritorce l'accusa contro la società stessa che ha formato tale predisposizione nelle donne, sottolineando che è la mancanza di educazione appropriata e l'esclusione dalle esperienze sociali e giuridiche che hanno impedito alle donne di sviluppare una comprensione più formale della giustizia.

Secondo Condorcet, attribuire alle donne una minore capacità di giudizio giuridico è ingiusto perché deriva direttamente dalla loro esclusione sistematica da tali ambiti. È l'educazione e l'opportunità, o la mancanza di essa, che modella questa percezione, non una qualità intrinseca o naturale.

Il mio parere è che l'argomento di Condorcet sia ancora rilevante e convincente. Evidenzia una questione fondamentale di equità: non si possono valutare le capacità o le competenze di un gruppo sulla base di un'esperienza dalla quale quel gruppo è stato escluso. Inoltre, suggerisce che tutti gli esseri umani hanno il potenziale per sviluppare le stesse capacità se offerto il medesimo accesso all'istruzione e alle esperienze sociali. Questo approccio non solo sfida le strutture ingiuste di potere e discriminazione ma promuove anche una visione più inclusiva e democratica della società.

3) Analizza l'insieme delle argomentazioni, in particolare il paragone tra donne e lavoratori privi di istruzione, e spiega perché Condorcet può sostenere che l'esclusione delle donne nega il carattere di diritto alla rivendicazione del voto.
Nel testo di Condorcet, l'autore difende con forza il diritto delle donne alla cittadinanza e al voto, argomentando contro l'esclusione delle donne da questi diritti basandosi su presunte incapacità o inferiorità. L'argomentazione centrale di Condorcet è che i diritti civili e politici non dovrebbero dipendere da caratteristiche individuali quali il genio, la conoscenza, o la capacità di ragionamento ma dal fatto di essere esseri umani sensibili e capaci di pensiero morale.

Un punto chiave del testo è il paragone tra le donne e i lavoratori privi di istruzione. Condorcet sostiene che, seguendo la logica di chi vuole escludere le donne, si dovrebbe anche escludere dal diritto di cittadinanza coloro che sono privi di istruzione avanzata o dedicati a lavori che non permettono lo sviluppo intellettuale ampio. Questo paragone serve a evidenziare l'arbitrarietà e l'ingiustizia di negare diritti basandosi su criteri di capacità o conoscenza. Se si accettassero queste basi per l'esclusione, si finirebbe per negare il diritto di cittadinanza a vasti settori della società, compromettendo così il principio stesso di una costituzione libera e democratica.

Condorcet può sostenere che l'esclusione delle donne nega il carattere di diritto alla rivendicazione del voto perché questo tipo di esclusione si basa su presupposti ingiusti e non dimostrati scientificamente, come l'incapacità intrinseca o l'inferiorità morale o intellettuale. Secondo lui, se i diritti vengono concessi solo a coloro che sono ritenuti "adeguati" secondo criteri arbitrari o culturalmente condizionati, allora questi non sono più diritti universali ma privilegi. Questo contraddice l'essenza stessa dei diritti umani che dovrebbero essere garantiti a tutti gli esseri umani senza distinzione di sesso, capacità o condizione sociale.

4) Spiega perché, secondo Condorcet, la rivendicazione dei diritti politici non può che essere universale e includere le donne.
Secondo Condorcet, la rivendicazione dei diritti politici deve essere universale e includere le donne per una serie di motivazioni profondamente radicate nella sua visione dell'uguaglianza e della giustizia, come si evince chiaramente dal testo fornito.

Base filosofica dell'uguaglianza dei diritti: Condorcet parte dal principio che i diritti degli uomini derivano dal fatto che sono esseri sensibili, capaci di ragionare e di acquisire idee morali. Poiché le donne possiedono queste stesse qualità, devono necessariamente avere gli stessi diritti. Condorcet afferma che se esistono diritti veri per gli uomini, questi devono essere estesi a tutti gli esseri umani senza distinzione di sesso.
Critica alla discriminazione basata su pregiudizi: Condorcet critica la discriminazione nei confronti delle donne, sottolineando che le esclusioni basate su presunte inferiorità intellettuali o fisiche sono infondate e ingiuste. Riconosce che le argomentazioni usate per escludere le donne dalla cittadinanza e dai diritti politici sono basate su pregiudizi non dimostrati e che le distinzioni fatte tra uomini e donne non hanno fondamento logico o etico.
Confronto con i casi storici: Il testo cita esempi storici di donne leader, come Elisabetta d'Inghilterra e Caterina di Russia, per dimostrare che le donne non mancano di capacità di governo o di coraggio, sottolineando che le limitazioni imposte loro sono risultati di convenzioni sociali e non di incapacità intrinseche.
Critica all'educazione e alla socializzazione: Condorcet evidenzia anche come l'esclusione delle donne dai diritti politici sia un prodotto dell'educazione e delle condizioni sociali che non le hanno esposte alla pratica della giustizia o alla partecipazione attiva nella vita politica. Sostiene che utilizzare l'educazione e la socializzazione come motivazioni per continuare a negare diritti fondamentali è profondamente ingiusto.
Universalità dei diritti e coerenza logica: Infine, Condorcet sostiene che limitare i diritti politici a un sottogruppo di persone ben istruite o a uomini di genio sarebbe assurdo e antidemocratico. Se i diritti sono veri e basati su principi di sensibilità e capacità di ragionamento, allora devono essere applicati universalmente, senza discriminazione di sesso.

In sintesi, per Condorcet, l'inclusione delle donne nei diritti politici è una conseguenza logica e necessaria dell'applicazione universale dei principi di libertà e uguaglianza, rifiutando qualsiasi forma di discriminazione basata su pregiudizi infondati.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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